Gli Esodati come si esprimeranno alle elezioni?

Con la ripresa dei lavori, a Settembre, entreremo nel pieno della campagna elettorale anche se tutto è destinato a restare ancora, per qualche tempo, fuori dall’ufficialità. I preparativi sono però sotto gli occhi di tutti e soprattutto è sotto gli occhi di tutti la tremenda difficoltà che i maggiori partiti stanno incontrando per disegnarsi un abito presentabile e perciò apparentemente nuovo, anche se non proprio immacolato. Non deve essere per loro un compito davvero facile illustrare il nuovo con gli stessi attori di sempre. Non deve essere facile nemmeno millantare una inesistente ripresa, costruita esclusivamente sui pesantissimi sacrifici imposti alle sole classi più deboli mentre, se prescindiamo dalle mere operazioni mediatiche, nulla viene fatto per fermare l’ evasione fiscale o per imporre i tagli moralmente doverosi laddove si continua imperterriti a consumare le risorse pubbliche per soddisfare privilegi del tutto ingiustificati. Senza contare il grave momento che grava in questi giorni sui magistrati di Palermo, i cittadini continuano a perdere il lavoro, i giovani a sognarlo (o a fuggire all’ estero per trovarlo), gli anziani a perdere sia il lavoro che la pensione, mentre su altri fronti ci si ritrova con attici e altre simili quisquilie pagate da chissà chi, laute pensioni cash dopo appena una manciata di anni di lavoro.
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[suffusion-column width=’2/3′] E’ di ieri la notizia dell’ennesimo suicidio, questa volta nella Torino un tempo “capitale del lavoro”, di una personache forse avrà anche dilapidato le risorse nel gioco d’azzardo, ma possiamo forse chiudere gli occhi sul fatto che l’azzardo, sebbene riferito ad altre riffe, dallo stato è gestito e sponsorizzato anche attraverso i massimi medianetwork? Soprattutto non ci possiamo nascondere che solitamente la gente cade preda dell’azzardo proprio perché pressata da gravi difficoltà economiche e non viceversa.

A prescindere dalle lodi quotidianamente tessute dai media di regime nei confronti del governo e della classe politica, quale sarà l’ orientamento di quell’ esercito di persone che ora sono state lasciate ad affogare nel guado pensionistico? Parliamo di circa 400.000 ex lavoratori che hanno visto crollare il loro futuro, insieme a quello delle loro famiglie. Quattrocentomila famigle, a occhio e croce, significano 700.000 voti, forse un milione; praticamente l’equivalente della popolazione di una città come Torino. Davvero queste persone non contano nulla? Davvero potranno esserne calpestati i diritti fondamentali, quelli sanciti nella Costituzione italiana laddove si menziona il diritto al lavoro, e ad una esistenza dignitosa per sè e per la propria famiglia checché ne sentenzino i fautori dell’ iper liberismo? Un milione di voti possono stravolgere qualsiasi aspettativa e, alla resa dei conti, se ne potrebbero vedere delle belle.
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Per intanto, credo possa essere interessante sondare il pensiero degli esodati che frequentano questo blog. Non ha certo la pretesa di essere una proiezione con tutti i crismi della scientificità e soprattutto è palese che è in forma anonima (privacy) e si basa su di un campione assai ristretto: quello degli esodati che, nonostante l’ età, si sono resi attivi nella rete. E’ un piccolo e forse insignificante test, che non raccoglie certamente la gran massa degli esodati, quelli che nel web non incontri e non incontrerai mai, quelli che però stanno vivendo le stesse nostre difficoltà, le stesse nostre amarezze, le stesse nostre paure, la nostra stessa rabbia,e che probabilmente stanno soffrendo in misura ancora maggiore, perché si sentono ancor più indifesi e abbandonati. Da questo scalcinato test, ognuno potrà trarre le conclusioni che più riterrà opportune.

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