manifestazione esodati

Presidio degli Esodati a Roma nelle giornate del 9, 14, 15 e 16 aprile

Obiettivi dei presidi:

Approvazione della PdL 727 e collegate.
Soluzione strutturale del dramma degli Esodati

La Rete Dei Comitati ha ottenuto i permessi per i presidi del 9 Del 14, 15 e 16 aprile a Roma.

Il Presidio del 9 (ottenuto con i Ferrovieri) si terrà dalle ore 10 alle ore 14 davanti al Ministero dell’Economia e Finanze in Via XX Settembre per sollecitare le coperture finanziarie alla PDL per le quali la Rete dei Comitati ha richiesto un formale incontro con il Ministro Padoan ed al Ministro del Lavoro Poletti.

Il 14, 15 e 16 il presidio si terrà dalle ore 9 alle ore 14 davanti alla Camera in piazza Montecitorio, in concomitanza con l’esame della proposta di legge 727. Il 16 deve essere ancora confermato per Montecitorio (stante la concomitanza di altra manifestazione) o per altra sede. Vi è comunque la certezza anche per il 16.

Il momento è estremamente importante per tutti e non soltanto per gli “esodati” non salvaguardati. Nelle prossime 3 settimane si esamineranno e decideranno provvedimenti legislativi determinanti per il loro futuro ma in gioco c’è l’intero impianto del sistema pensionistico o quanto di esso è rimasto.

Tutti (salvaguardati e non) sono chiamati a contribuire con la loro presenza ad almeno una giornata di lotta

Al fine della organizzazione dei presidi (che dovrebbero poter contare ognuno sulla partecipazione di almeno un centinaio di persone) sono tutti caldamente invitati a dare la propria disponibilità a mezzo email al Comitato di appartenenza ed a: contributore@tiscali.it . Via mail saranno fornite informazioni ed istruzioni dettagliate sulle giornate di presidio.

E’ forse l’ultima possibilità per scuotere i palazzi romani
esigendo la restituzione, nel diritto e nella misura, della pensione.

Mobilitarsi tutti a difesa di quanto resta dello stato sociale perché lo stato sociale, e con esso la pensione, è un diritto di tutti, anche di chi già la percepisce ma potrebbe perderla domani come inevitabile conseguenza degli scellerati vincoli economici unanimemente sottoscritti, a livello europeo, esclusivamente sulla pelle di giovani, lavoratori e pensionati.

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