Anche l’odierna edizione online de “il Mattino” intona il ricorrente ritornello di questi ultimi giorni. In verità, l’articolo non dice nulla di nuovo, più di quanto già non sia ormai noto a tutti. Prendendo però con le molle le parole dei giornalisti (di questi tempi è più che mai d’obbligo), Il Mattino imprime risalto a due cose che, a mio parere, meritano di essere commentate.
– La prima è che il tono della Fornero pare oggi più incisivamente sbilanciato di quanto non apparisse nei giorni scorsi: all’intervistatore parla infatti di “impegno personale” a che le comunicazioni delle salvaguardie vengano recapitate “al più tardi entro i primi giorni di Febbraio”. Sebbene permanganono sostanziali perplessità circa le tempistiche che riguarderanno, non i “primi” fortunati destinatari delle missive, bensì gli “ultimi”, l’affermazione della Fornero merita di essere valutata attendibile in quanto, se i partiti (PD in primis) vogliono ancora tenere in vita le speranze di agganciare il milione di voti tenuto in dote dagli esodati e dalle loro famiglie, qualcosa lo devono pur concedere in cambio e l’unica cosa di valore che possono dare sono appunto le salvaguardie; nessuno più è disposto a dargli il proprio voto in cambio di vaghe promesse e questo lo sanno molto bene.
– La seconda è che anche Vendola, che si propone come l’Araba fenice della sinistra, parla di “cambiare le riforme del lavoro e delle pensioni” piuttosto che di “cassare questi obbrobri normativi”. Non che questo rappresenti una sorpresa, intendiamoci, ma è comunque rivelatore, nei confronti di chi legge e magari ancora sarebbe tentato di formulare dei distinguo, che non esiste alcun distinguo possibile. TUTTI i partiti sono concordi nel giocare sulle parole ma il loro comune e unico obiettivo è quello di proseguire lungo il sentiero della follia liberista e di ultimare le riforme così come impostate dal governo dei “tecnici”. Noi, in quanto cittadini, prima ancora che “esodati”, possiamo solo affermare che non c’è proprio nessuna modifica da apporre a queste riforme, che invece devono semplicemente essere cassate senza indugio.
Mai come in questo frangente la classe politica storica si è sentita così attanagliata dal terrore del risveglio democratico degli elettori e mai, dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, i carichi di briscola sono stati tutti così saldamente nelle mani dei cittadini che, da qui al giorno delle consultazioni guarderanno alla CONCRETEZZA DEI PROGRAMMI POLITICIe, tornando allo specifico del “caso esodati”, alla CONCRETA CERTEZZA DELLE SALVAGUARDIE. Non è più tempo per nessuno, quindi neanche per Vendola, di giocare sulle promesse e sulle parole o di giocare a rimpiattino con le salvaguardie: un milione di voti possono cambiare molte cose in questo paese e i conti non potranno che essere regolati prima; i “pagherò” non sono più accetti nemmeno nei casinò. Il giorno dopo le consultazioni sarà già il Day After.
Commenti
2 risposte a “Sono in arrivo le salvaguardie per i primi 65mila”
Buongiorno a tutti. Qualcuno è in grado di dare una interpretazione al messaggio INPS 1500? Io ho capito che INPS dovrà inviare una comunicazione ai salvaguardati con indicazione di quando presentare domanda di pensione. Le domande di pensione da non respingere sono quelle la cui decorrenza è febbraio 2013; per cui solo per chi ha maturato i requisiti a gennaio 2012. O entrano anche chi ha maturato i requisiti nel 2011? A questo punto se così fosse, chi ha maturato nel 2011 non dovrebbe rientrare nei 65000. Mi sembra che chi maturerà i requisiti (non la decorrenza) nel 2013 per il momento non deve anticipare nessuna mossa se non attendere speranzosamente la comunicazione INPS. E’ corretto?
Saluti a tutti.
Il messaggio dispone che le pratiche ancora non definite siano temporaneamente sospese in attesa degli esiti della salvaguardia.
Per quelle già chiuse si chiede che vengano riaperte e che vengano revocate le reiezioni. Non ci sono ulteriori indicazioni quindi, in linea di massima, si direbbe che non serva fare nulla. Personalmente non ci metterei la mano sul fuoco per le domande reiettate che abbiano già superato il termine ultimo per un ricorso avverso alla reiezione. D’altro canto, per questi ultimi casi, è ovvio che la pratica è chiusa ed archiviata quindi, mi pare evidente, che la cosa migliore da fare sia quella di presentare una nuova domanda.
In ogni caso, quale che sia la situazione specifica, prendere contatto con gli sportelli INPS per avere chiarimenti penso sia prudente, anche perché diversamente non avremmo alcun riscontro nel caso in cui, disgraziatamente, la nostra domanda cadesse nel dimenticatoio. Suggerisco di lasciar perdere il call-center perchè le loro risposte sono del tutto inattendibili. Meglio una visita superflua in più all’INPS che non una necessaria in meno.
Io, per la mia domanda, che era stata reiettata a fine Ottobre, mi sono comportato così e giusto Venerdì scorso, all’INPS mi è stato detto che la domanda era ormai troppo vecchia e che pertanto avrei dovuto ripresentarla (cosa che ho fatto il giorno stesso).
Se la decorrenza è prevista per Febbraio – Marzo, non starei ad attendere comunicazioni; presenterei domanda quanto prima e non farei pressioni per sollecitarlne l’espletamento. Se INPS non dovesse rispettare le scadenze (promesse dalla Fornero e non da INPS), riceverai una nuova reoezione ma potrai sempre fare ricorso al momento in cui ti viene assegnata la salvaguardia e far riaprire la domanda (ci sono 60 giorni di tempo dalla data della reiezione).