Voglio riportare un post scritto su InTopic da uno dei tanti ex lavoratori meno fortunati di chi oggi, dopo l’emanazione del tanto atteso decreto, può considerarsi “derogato”; uno meno fortunato persino di quelli che erano “esodati” ed ora, con l’ormai consueto sprezzo dell’altrui dignità, sono diventati semplicemente “gli altri”. E’ forse un caso limite ma quanti potrebbero essere i casi limite fra noi? Ho pensato di riproporre questo post sul nostro blog perché penso sia un buon punto di partenza per una riflessione sul “che fare” che riguarda ognuno di noi, compreso chi oggi può legittimamente trarre un respiro di sollievo.
– SI CONTINUA. LE MENZOGNE E LE BUGIE CORRONO SPAVENTOSAMENTE.
non sono ESODATO, non sono MOBILITATO, e non sono CASSINTEGRATO ho 60 anni dal 5 gennaio 2012,
ho lavorato 39 anni 2046 contributi INPS dipendente, DISOCCUPATO senza sostegno, al 10 dicembre 2011 ero prossimo alla PENSIONE 5 gennaio 2012. Ora dove sono ? Sono nella MACELLERIA SOCIALE “MONTI-FORNERO-NAPOLITANO” però NESSUNO RIMARRA DA SOLO IN MEZZO ALLA STRADA. E da febbraio che sono in mezzo all’autostrada, non alla strada, schivando bolidi quanto potrò durare così ? Hanno ancora il coraggio e la fantasia di prendermi per il culo facendo pubbliche promesse menzognere ed illusioni da esperti prestigiatori. Lo sapeva l’INPS e lo sapevano anche loro che ero prossimo alla pensione e che per solo 5 (CINQUE) giorni al compimento del sessantesimo anno me l’hanno sottratta venti giorni prima. Cosa devo fare ora ? –
Potremmo raccontare molte altre storie, magari anche più drammatiche di questa, ma il nostro obiettivo non è quello di elemosinare pietà da chi ha già ampiamente dimostrato di non voler esserne capace. Nessuno di noi mendica pietà, nemmeno l’autore di questo drammatico post. Noi tutti pretendiamo unicamente che siano riconosciuti i nostri legittimi diritti. Nemmeno questo blog vuole essere un davanzale dal quale elemosinare pietà pubblicando succinte cronistorie di intime tragedie. Questo blog vuole invece prendere spunto da questa denuncia per trasmettere un messaggio forte e chiaro: nessuno, nemmeno chi oggi si ritiene derogato, si salverà se non continueremo a sostenere fattivamente la battaglia di tutti, restando uniti e compatti, facendosi propositivi e partecipi, anche quando i nostri personali interessi siano stati legittimamente soddisfatti.
La strategia di illudere giovani, lavoratori e anziani, lasciandogli credere che tra loro vi possano essere interessi divergenti, va avanti da un trentennio e non ha mai portato frutti a chi l’ha assecondata; gli uni e gli altri sono stati privati in egual misura di lavoro, diritti e speranze. Ora è tempo di tornare a lottare insieme per i nostri comuni diritti. Nessuno può illudersi di essere scampato alla mischia e nessuno deve essere lasciato solo.