Pubblichiamo il testo integrale del comunicato ufficiale dei quattro comitati esodati che si sono recentemente dissociati dalla “Rete dei Comitati degli Esodati”, appena diramato e, in data odierna, fatto pervenire al premier Renzi, a diversi ministri del suo governo, alle parti sociali, ai media e ad altri principali attori dell’attuale vita politico-sociale del Paese.
COMUNICATO DI ALCUNI COMITATI GIÀ NELLA “RETE DEI COMITATI DI ESODATI”
Il Comitato Mobilitati Roma e Napoli, il Comitato degli Esodati Bancari, il Comitato Fondi di Solidarietà di Settore Ferrovieri e il Comitato Licenziati e Cessati Senza Tutele, tra i fondatori originari della “Rete dei Comitati degli esodati”, hanno maturato la decisione di staccarsi dalla “Rete Nazionale degli Esodati”, così come fece qualche mese fa il Gruppo Donne ESMOL (Donne Esodate, Moblitate, Licenziate), e non risulteranno più tra i firmatari dei comunicati stampa della Rete, ritenendo di dover continuare la lotta in modo indipendente da tale coalizione.
Riteniamo infatti che nella palese assenza, ormai da 2 anni, di segnali chiari ed inequivocabili da parte della politica (Governo e Parlamento) di voler dare risposte definitive al dramma degli esodati originato dalla rottura incostituzionale del patto di sicurezza sociale operata dalla cosiddetta riforma “Fornero” del 2011, le strategie e le iniziative debbano trovare nuovi percorsi e sbocchi.
Non possiamo tollerare oltre il disinteresse della Politica e di chi governa pro-tempore il Paese, per i danni causati agli esodati dall’assenza di una soluzione definitiva che chiuda il triste periodo, oramai quadriennale, delle salvaguardie a macchia di leopardo a cadenza annuale.
Pertanto, pur concordando sulla necessità di approvazione della 7^ salvaguardia, in forma ampia ed estesa almeno ai 49.500 soggetti indicati dall’INPS e dal Ministero del Lavoro al Parlamento, non condividiamo la scelta di limitare la strategia a manifestazioni di piazza, ad un confronto politico stucchevole e oramai sterile, ad interventi mediatici che possono prestare il fianco a strumentalizzazioni in danno degli stessi esodati e, soprattutto, una strategia che non tiene in conto, anzi subisce, il manifesto disinteresse e la manipolazione del Governo e del suo partito di maggioranza verso il dramma degli esodati.
Basta solo qui ricordare l’impegno preso il 19 febbraio del 2014 dalla segreteria di Renzi (Madia, Taddei, Faraone) con la Rete dei Comitati in un incontro istituzionale a Largo del Nazareno! La Rete avrebbe dovuto pretendere il rispetto di quell’impegno dall’interlocutore istituzionale di Governo!
Riteniamo perciò che le modalità e i contenuti delle iniziative poste in essere dagli altri comitati non siano più conformi allo spirito fondante della Rete e/o proficue all’obiettivo del salvataggio integrale degli esodati che avrebbero maturato il diritto a pensione entro il 2018, nei termini già dettagliatamente esposti nel Dossier “Drammi individuali e disagio sociale: La Riforma Fornero delle Pensioni”.
Speriamo certamente nell’immediata approvazione della 7^ salvaguardia per almeno i 49.550 che maturano il diritto entro 2018, senza dubbio un dovere della Politica nei confronti di un parte della popolazione verso cui è addirittura incapace di scusarsi pubblicamente, però intendiamo nel contempo avviare l’esplorazione di nuove forme di pressione mediatica e politica e di nuove e più incisive strade per il riconoscimento e la riconquista di un diritto Costituzionale, usurpato da una classe politica che non riconosce più la Carta Fondamentale degli Italiani e sulla quale dovrebbe invece fondare il suo Potere.
Non mancheremo di esplorare anche forme di collaborazione con altre organizzazioni per più ampie possibilità di successo e di risorse in difesa del Welfare e del sistema previdenziale.
Comitato Mobilitati Roma e Napoli
Comitato degli Esodati Bancari
Comitato Fondi di Solidarietà di Settore Ferrovieri
Comitato Licenziati e Cessati Senza Tutele