Liste SICO-Salvaguardati: si approssima il termine ufficiale per le verifiche

Stante il dettato del messaggio INPS n°12196 del 20 luglio scorso, in merito al quale occorre notare che non è mai stata emessa alcuna comunicazione contrastante, il 21 settembre scadrebbe il termine per la verifica delle posizioni contributive degli aventi diritto ad accedere alla graduatoria delle salvaguardie (la scadenza per quelli tenuti a presentare istanza presso gli Uffici per il Lavoro è a novembre). Entro il termine del periodo in questione, tutte le posizioni, validate o rifiutate, dovranno essere immesse nella procedura Sico-Salvaguardati e trasmesse alla Direzione Centrale che provvederà a stilare le graduatorie finali secondo i criteri annunciati. Il condizionale resta d’obbligo perché é probabile che, in conseguenza del messaggio INPS n° 14907 (irreperibile online), i termini possano slittare fino al 25 settembre ma il buon senso suggerisce di tener fede alla unica data ufficiale, quella del 21 settembre 2012.

In merito a questa questione è doveroso rimarcare l’importanza del momento quale ultima occasione per un agevole controllo circa la corretta gestione della pratica personale. Se la rielaborazione dei propri record può essere agevolmente compiuta dai funzionari preposti fino a che la pratica non sia stata trasmessa, molto più complicato, se non proprio impossibile, sarebbe farlo dopo e le possibili conseguenze sono per tutti evidenti.

A questo proposito va detto che molte pratiche, se non quasi tutte, sono già state verificate e, se anche non fossero rimaste parcheggiate in attesa di un invio cumulativo, sono comunque ancora accessibili dai funzionari che hanno provveduto alla loro verifica. Chi nelle settimane scorse avendo ricevuto la lettera, si fosse attenuto alle disposizioni ivi contenute (secondo le quali i destinatari della lettera non hanno da fare nulla), ad oggi non avrebbe alcun riscontro in merito alla validazione o meno della sua posizione contributiva. Per questi e per chiunque volesse avere informazioni sullo stato della sua pratica, il consiglio è quello di recarsi quanto prima alla sede provinciale dell’INPS, Fondi Speciali per chi vi facesse parte, a chiedere notizie in merito. Difficilmente gli verrà rilasciata una documentazione ma la sua posizione potrà essere verificata a terminale e l’interessato potrà così sapere se la pratica è stata validata o malauguratamente rifiutata.

Resta per altro valida, per chi avesse lasciato il lavoro prima della riforma del dicembre scorso, la consuetudine di fare domanda di pensione secondo le regole antecedenti al Decreto 201/2011 (Decreto Monti-Fornero noto anche come “Decreto Salva Italia”). Per motivi non ben evidenti, alcuni patronati però temporeggiano mostrando poca disponibilità e definendo queste domande una inutile perdita di tempo. Non è così e in questi casi occorre fare pressione o cambiare patronato; in alternativa, la domanda può essere anche presentata online personalmente. Le aziende che erogano le integrazioni al reddito nei casi di allontanamento della finestra di pensionamento (vedi Telecom) pretendono che l’istanza di integrazione al reddito sia accompagnata dalla notifica di reiezione della domanda di pensione e questo è già un buon motivo per presentarla. Inoltre, così facendo si preserva la facoltà futura di adire eventualmente in giudizio civile qualora si intravvedessero spazi legali per contestare l’applicazione retroattiva della riforma Monti-Fornero. Se non si fa domanda, non si otterrà il rifiuto e, in mancanza del rifiuto, verrebbero fortemente compromessi i presupposti per aderire ad una eventuale causa risarcitoria collettiva.

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