Gli Esodati: al Consiglio di Vigilanza chiedono maggior trasparenza nelle procedure monitoraggio 65.000

In un clima di preoccupante silenzio prosegue il piano operativo dell’INPS volto ad individuare soggettivamente la platea dei 65.000 beneficiari di questo iniziale provvedimento di salvaguardia. La procedura, disposta con il messaggio INPS n° 12196 del 20 luglio scorso, non sembra però priva di inquietanti ombre, che gli Esodati di tutta Italia continuano a segnalare attraverso le pagine dei loro comitati: sportelli territoriali presidiati da funzionari scarsamente informati in quanto semplici sostituti precari del titolare, risposte tra le più eterogenee a fronte della medesima domanda posta in occasioni diverse, assenza pressoché totale di qualsivoglia certezza nelle risposte, mancanza, per ammissione stessa dei funzionari addetti, degli applicativi software che il messaggio di luglio dava invece per consegnati. E sono solo alcune delle tante ombre che, lungo tutto questo torrido mese di agosto, hanno tormentato le notti insonni (e non per il caldo) di molti Esodati. Ora gli Esodati vogliono vederci chiaro e scrivono al Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS perché vogliono chiarezza; soprattutto chiedono trasparenza nella definizione della platea inizialmente coinvolta perché, a quanto risulta ai fatti, il risultato dei criteri adottati in fase istruttoria non sembrano attagliarsi a quanto disposto nel suddetto messaggio.

Riportiamo di seguito la lettera inviata al Consiglio di cui sopra, nella convinzione che il fatto risvegli l’attenzione, non solo dei media e dell’opinione pubblica ma anche, e soprattutto, delle parti politiche e sindacali sul caso, affinché lo scempio ormai compiuto nei confronti di una generazione di lavoratori, come molto probabilmente anche nei confronti dei loro discendenti più prossimi, non debba arricchirsi di nuovi surreali capitoli.

 

Spett.le Inps
Consiglio di Indirizzo e Vigilanza
Alla c.a. del Dr. Guido Abbadessa
Egr. Dott. Guido Abbadessa,

mi rivolgo a Lei nella sua qualità di Presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps, dichiarandomi sin da ora disponibile, qualora occorresse, ad interpellare altri organi istituzionali che Lei vorrà cortesemente indicarmi. Mi consenta, per maggior chiarezza, di dividere il contenuto della presente in due parti, premettendo che la categoria cui faccio riferimento è quella rappresentata dai lavoratori in mobilità ordinaria.

Monitoraggio 65mila

Come Lei ben sa, l’INPS ha provveduto ad estrarre dai propri archivi le posizioni dei lavoratori potenziali beneficiari delle disposizioni di salvaguardia contenute nel Decreto Ministeriale del 1 Giugno 2012, la cosiddetta platea dei 65.000. Il relativo piano esecutivo prevede l’invio ai beneficiari di una lettera informativa che, al di là del contenuto, rappresenta l’individuazione del diritto soggettivo alla fruizione della probabile salvaguardia.

Tramite i diversi contatti intrattenuti per mezzo di forum e gruppi presenti in FaceBook, siamo certi che alla data odierna troppi lavoratori, senza alcun dubbio in possesso dei requisiti, non hanno ricevuto alcuna comunicazione. Al contempo, abbiamo certezza che in alcuni casi le lettere inviate si riferiscono a soggetti che purtroppo alla fine non potranno rientrare tra i salvaguardati perché ad esempio collocati in mobilità con data di dimissioni successiva al 4/12/2011.Inoltre, da voci comunque meritevoli di approfondimento, la lettera sarebbe stata inviata anche a lavoratori già in pensione grazie alla salvaguardia loro concessa dalla L.122/2010, cosiddetta platea dei 10.000. In generale, il campionamento in nostro possesso indica chiaramente che l’anomalia non riguarda casi sporadici ma ha origini più estese.

Si configura pertanto il quadro generale di un’operatività dell’Istituto disallineata rispetto al dettato normativo cui essa deve riferirsi.

Ovviamente, parte dei mancati destinatari della lettera hanno già avuto un incontro con lo Sportello Amico Inps previo appuntamento concordato con il numero verde. La casistica degli esiti di tale incontri è deludente e variegata:

  • La lista dei salvaguardati non è ancora in possesso delle sedi periferiche, pertanto non è possibile stabilire se si è esclusi o meno dalla lista;
  • L’applicativo Monitoraggio 65.000 non è ancora attivo e gli inserimenti delle segnalazioni debbono essere rimandati. Intanto non viene rilasciata documentazione probatoria della richiesta di segnalazione;
  • In alcuni casi l’impiegato ha risposto tout-court che se non è arrivata la lettera vuol dire che non si ha diritto alla salvaguardia e non ha provveduto alla segnalazione;
  • In alcuni casi l’interessato è stato invitato a ripresentarsi alla fine di Settembre, mentre la procedura prevede che quella sia la data ultimativa per verificare il diritto alla salvaguardia;
  • Abbiamo notizia che a qualche mobilitato è stato risposto che era stato certamente escluso dalla salvaguardia perché… maturava il diritto alla decorrenza oltre il 31/12/2013 (?) e all’interessato ovviamente non è stata rilasciata alcuna documentazione.

A rendere ancor più complicata la situazione è inoltre intervenuto il blocco della Cassetta Postale del sito web per una settimana circa. Diverse segnalazioni sono state inoltrate anche tramite PEC, ma l’anomalia è stata risolta solo questa mattina.

Ritengo che la superficialità che connota l’operato dell’Inps in questa delicatissima fase sia ingiustificabile, soprattutto se si tiene conto dell’ormai notissima ripercussione che la vicenda continua ad avere sulle condizioni psicofisiche dei soggetti coinvolti, ormai stremati da quello che senza enfasi alcuna può essere definito un dramma esistenziale e che adesso sono costretti a sottoporsi ad una trafila snervante e inconcludente, pur avendo le carte in regola secondo le stesse norme imposte dalla concertazione tra Ministeri e Inps.

Da quanto fin qui esposto mi pare che vi siano elementi sufficienti per chiedere con immediatezza che i vertici dell’Istituto si attivino per fare chiarezza al loro interno per poi fornire con altrettanta celerità un pubblico chiarimento assicurandosi la più larga diffusione.

Pubblicazione della graduatoria dei 65mila

Il messaggio Inps n. 13343 del 9/8/2012 recita in apertura che “La salvaguardia si applica entro i limiti delle risorse stabilite, fino al 2019, dal comma 15 dell’articolo 24 citato in premessa. Concetto che viene ribadito anche nel seguito del messaggio “Il criterio ordinatorio del monitoraggio delle disponibilità nel plafond assegnato alla categoria è quello della data di cessazione del rapporto di lavoro”

Se ne deduce pertanto che l’Inps – contrariamente a quanto affermato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Prof.ssa Elsa Fornero, alla Camera il 18/4/2012 in risposta all’Interpellanza urgente 2-014454 dell’On. Muro – metta in discussione la certezza che la numerosità preventivata della platea, 65.000 posizioni, sia congruente con il numero effettivo dei beneficiari. Introduce inoltre una aleatorietà inesistente nel Decreto Ministeriale 1 Giugno 2012 nel quale invece si afferma quanto segue

Tenuto conto dell’elaborazione effettuata dall’INPS sulla base dei relativi elementi amministrativi, trasposta nella tabella riportata nel presente decreto, che ha consentito di verificare la congruita’ del contingente numerico programmato con riferimento ai soggetti rientranti in ciascuna categoria di soggetti beneficiari e, conseguentemente, la congruita’ delle risorse complessivamente predeterminate all’articolo 24, comma 15, del decreto- legge n. 201del 2011”

“Considerato che il numero complessivo di tutti i soggetti di cui alle disposizioni sopra riportate aventi i requisiti per accedere al beneficio rientra nel contingente numerico complessivo di 65.000 unita’ e che le risorse finanziarie complessivamente occorrenti sono pari alle risorse predeterminate all’articolo 24, comma 15, del decreto-legge n. 201 del 2011”

Fatta salva l’azione giudiziaria che scaturirebbe qualora le parole di un Ministro pronunciate alla Camera e il conseguente Decreto dovessero risultare infondati, mi preme comunque far notare che, coerentemente con il tenore del suddetto messaggio, l’Inps abbia l’obbligo di rendere di pubblico accesso la graduatoria dei beneficiari.

Così come previsto per i concorsi pubblici, la legge 196/03 c.d. Legge sulla Privacy non considera sensibili – e quindi soggetti a forti limitazioni – dati come ad esempio quelli di seguito riportati, in base ai quali sarebbe possibile constatare l’esatta e pertinente collocazione in graduatoria di ogni potenziale beneficiario:

  • Nome e Cognome
  • Data licenziamento
  • Data inizio Mobilità
  • Data fine Mobilità
  • Tipologia pensionamento (vecchiaia-quote- raggiungimento di 40 anni di contributi)
  • Data perfezionamento diritto di accesso al trattamento pensionistico
  • Data perfezionamento diritto alla decorrenza assegno pensionistico

 Egr. Dr. Abbadessa, concludo chiedendoLe cortesemente di spendersi affinché possa essere fatta chiarezza e eliminato un vulnus procedurale la cui presenza inficerebbe la trasparenza dell’operato dell’Istituto e certamente darebbe luogo ad una molteplicità di ricorsi legali contro lo stesso.

La ringrazio anticipatamente per l’attenzione che vorrà prestarmi e Le invio i miei più cordiali saluti.

Segue la firma

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