Mi spiace, ma seppur d’accordo con l’analisi dei tanti circa lo stato in cui versa la sinistra italiana, impietosa quanto realistica, debbo dissentire da certe conclusioni.
Qualcuno addirittura s’avventura nel definire povera questa sinistra ingloriosamente sotto scacco di un governo espressione di un neoliberismo estremo.
La sinistra non può essere definita “povera” semplicemente perchè non esiste, ha perduto cittadinanza, da tempo, in Italia.
Se il riferimento è di tipo parlamentare, il Partito Democratico rappresenta la sinistra quanto una prostituta la castità.
Purtroppo, registro come non vi sia traccia, nei diversi commenti che leggo in rete, della consapevolezza che il PD è ormai un simulacro, o meglio, una mistificazione.
Un simulacro che come un Giano Bifronte, da un lato cerca consensi tra coloro che a dispetto di qualsiasi evidenza continuano nel perseverare in un atto di fideismo politico; dall’altro, cerca di mostrarsi valido interlocutore di quelle stesse forze sociali che prima definiva “poteri forti”.
La tragedia della mancata parlamentarizzazione della tragedia sociale, che coinvolge anche le categorie degli ex lavoratori Mobilitati/Esodati sta tutta in questa irrisolta schizofrenia.
Pertanto, coloro che si riconoscono nella cultura di sinistra comunemente intesa, debbono elaborare il vuoto (sarebbe meglio dire il lutto) che si è creato e continuare a sperare nell’epifania di un soggetto politico che nulla abbia in comune con l’indistinta poltiglia che caratterizza l’attuale scenario politico.
Nel frattempo l’essere di sinistra è derubricato ad atteggiamento mentale che ognuno può continuare a coltivare declinandolo, come può, nel sociale.
Fascia nera al braccio per la Sinistra
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