Considerazioni sulla nota congiunta CGIL-INCA del 9 settembre 2012

In data 10 settembre, CGIL e INCA diffondono una nota congiunta a riguardo dell’ ormai arcinoto messaggio INPS 13343, quello col quale la Direzione Centrale dell’ Istituto diffonde le modalità attuative del DM del 1 giugno scorso. Con l’occasione si forniscono alcuni importanti chiarimenti tr cui quello molto atteso, che riguarda le speranze di vita da applicarsi o meno ai cosiddetti quarantisti. A questo proposito, ne riportiamo il passaggio saliente:

Con il messaggio 13343 l’INPS ha concordato con il Ministero del lavoro la seguente posizione: la speranza di vita non si applica (sia per i quotisti sia per i quarantisti) solo ai lavoratori in mobilità ordinaria cessati dal lavoro entro il 31dicembre 2011. Per i cessati dal 1 gennaio 2012 la speranza di vita si applica a tutti.

[omissis]

In data 13 agosto 2012 il Ministero del lavoro ha finalmente espresso il suo parere in merito ad un quesito che gli era stato posto dall’INPS a maggio. Con tale parere, che si allega, il Ministero del lavoro afferma che la speranza di vita non si applica ai quarantisti. In seguito a tale parere l’INPS ci ha comunicato che sta rivedendo le procedure e che sta scrivendo un nuovo messaggio. Per poter esprimere qualsiasi giudizio in merito è evidente che dovremo attendere la pubblicazione del nuovo messaggio.

Condivisa o meno che sia l’ interpretazione ufficiale fornita, resta il fatto che ora si deve attendere un nuovo messaggio INPS quindi, per il momento, l’incertezza permane.

Altri passaggi della nota diramata riguardano il computo dei lavoratori da considerarsi in mobilità ordinaria, la non applicabilità della salvaguardia per i lavoratori beneficiari dell’indennità di mobilità in deroga, i lavoratori in mobilità lunga, i titolari di assegno straordinario di sostegno al reddito e gli autorizzati ai versamenti volontari.

Con questo articolo voglio piuttosto concentrare l’attenzione sulla parte inerente il monitoraggio delle salvaguardie in merito al quale, nei giorni scorsi e nelle più disparate sedi, con tutti i mezzi comunicativi disponibili compreso questo blog, attraverso i comitati e molte altre iniziative isolate, abbiamo denunciato le macroscopiche carenze nel funzionamento della macchina ministeriale.

Tutte le disfunzioni denunciate sono state oggetto di interrogazione da parte del patronato INCA in sede di Consiglio CIV (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza), sono state sostanzialmente recepite dall’ Istituto le cui risposte nel merito sono riportate nella nota in questione. Nonostante questo, permangono ancora pesanti criticità.

Dalle tante testimonianze che pervengono dalle più disparate sedi territoriali risulta infatti evidente come le rassicurazioni fornite da INPS non trovino ancora soddisfacente riscontro nei fatti, se non per una generale maggiore attenzione, da parte dei funzionari INPS, nel controllare l’impatto delle loro affermazioni. La cortesia e la premura sono certo un indice delle buone intenzioni ma le persone necessitano innanzitutto di informazioni certe e attendibili e, su questo piano, purtroppo permangono eccessive lacune.

La gravissima lacuna di questo intero processo delle verifiche è però costituita dalla assoluta impossibilità di monitorare lo stato della pratica personale. A questo riguardo, INPS ha comunicato l’ intenzione di attivare funzioni atte a verificare online l’avvenuto inserimento dei nominativi. Questa intenzione deve però intanto tradursi in precise scadenze, tanto più che, ai sensi del messaggio INPS 12196 e, in assenza di nuove e diverse comunicazioni, dobbiamo intendere che la fase di verifica delle sedi territoriali verrà ultimata entro il 21 p.v.

Detto questo, resta comunque il limbo di coloro che, avendo ricevuto la lettera a tempo debito e non avendo necessità di integrare i propri dati, non si sono giustamente presentati agli sportelli INPS e, soprattutto, non hanno dovuto richiedere l’inserimento del proprio nominativo nelle liste, in quanto già presenti.

Queste persone, allo stato attuale, non hanno alcun modo per monitorare la propria posizione sebbene anche loro, come tutti gli altri, siano assoggettati a verifica e successiva certificazione del diritto.

Si tratta in vero di una questione sostanziale, che investe tutti indistintamente, indipendentemente dalla avvenuta ricezione o meno della lettera. Posto che non si tratta di una questione di professionalità, resta il fatto che un eventuale errore, non escludibile a priori, comporterebbe la insindacabile esclusione del malcapitato della quale, solo a procedura conclusa ne sarebbe messo a conoscenza.

Si rende pertanto necessario esercitare ulteriore pressione, affinché lo stato delle pratiche di ogni singolo avente diritto possa essere convenientemente monitorato durante il suo intero iter e non, come pare sia nelle intenzioni di INPS, quando la propria posizione sarebbe già stata eventualmente stralciata.

Non sono i cittadini ad aver causato questo ignobile caos; essi chiedono piuttosto che chi ne ha la piena paternità si accolli ora l’onere e l’indiscutibile dovere di adoperarsi pienamente, e con ogni mezzo, per risolverlo quanto prima.

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