Architettura di una grande rapina

Come la goccia sulla roccia, ogni giorno aggiungono un tassello allo stillicidio di disinformazioni, architettato ai danni di un’intera generazione, che ha lavorato una vita e che si vede derubare delle proprie legittime aspettative e del proprio futuro.
Sono scorretti anche nel modo di parlare e di utilizzare i media sotto il loro controllo,che gli fanno da cassa di risonanza.
Il definire l’esodato come qualcuno da salvaguardare, è già un errore di impostazione nei termini e nel contenuto.
Noi siamo persone, che hanno lavorato una vita e che hanno il sacrosanto diritto di non venire trattati come polli in batteria pronti ad essere macellati.
Moltissimi di noi si sarebbero rifiutati di aderire a qualsiasi proposta di mobilità, se solo anche lontanamente si fosse immaginato che lo Stato avrebbe varato leggi che non tenessero conto delle questioni aperte.
Da sempre si sono fatte operazioni graduali e ponderate, questo che hanno fatto, è stato un colpo di mano senza precedenti, che ha trovato terreno fertile a causa della situazione compromissoria dei partiti e della inadeguata risposta sindacale.
Qualunque cosa, ora faranno, per metterci una pezza, sarà comunque una porcata.Il danno prodotto ad ognuno di noi, sia in termini economici che di salute, non ha alcun raffronto con i sacrifici richiesti ad altre categorie sociali.
L’equità, è rimasto uno slogan, a cui credono per convenienza, solo coloro che detengono i grandi patrimoni.
Quando si riandrà a votare (se si riandrà e con quale legge elettorale) ricordiamoci di chi ci ha riservato questi trattamenti.

Autore: Giovanni De Gaetano

 

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