Appello dei Comitati dei Mobilitati al Presidente della Repubblica,
ai Presidenti della Camera e del Senato, al Presidente del Consiglio,
ai Sindacati, Partiti, Forze Politiche e Gruppi Parlamentari
14 maggio 2012
La rete dei Comitati dei Mobilitati, raccogliendo le sacrosante istanze dei lavoratori in Mobilità lunga ed ordinaria nonché iscritti a Fondi di Solidarietà, si è attivata fin dai primissimi momenti per la soluzione dei gravissimi problemi generati dalla L. 214/2011 per tutti costoro. L’unica giusta ed equa soluzione è la salvaguardia di tutti i lavoratori che sono usciti dal lavoro con la prospettiva della pensione, modificando immediatamente la legge in maniera tale che ad essi vengano applicate le normative vigenti al momento della sottoscrizione dell’accordo.
Abbiamo assistito prima alle incontrastate “certezze” sbandierate per mesi dal Ministro del Lavoro (addirittura nella massima e sacra Sede parlamentare! Sono agli atti!) che affermava (ovvero giurava!) di aver salvaguardato tutti, ovvero che il numero totale di 65.000 era esaustivo e comprensivo di tutti i soggetti delle categorie previste. La lunga e faticosa azione, fin qui condotta nell’assordante silenzio mediatico e contro la disinformazione dei media (basti leggere tutti i principali quotidiani e rivedere le trasmissioni fino ai primi di marzo 2011), verso tutti i livelli istituzionali, sindacali, mediatici, parlamentari e della Rete hanno fatto sì che, insieme anche alle altre categorie previste dal comma 14 dell’art. 24 della L. 214/2011 e dell’art. 6-ter della cosiddetta Legge Milleproroghe, il Popolo Italiano conoscesse la realtà che si cercava di nascondere. E’ sufficiente limitarsi a confrontare i dati forniti dal Ministro Fornero e dall’INPS nelle sedi ufficiali perché qualsiasi persona di buon senso, anche non Professore, capisca che non si ha, e quasi certamente è impossibile avere, l’informazione sui numeri reali della catastrofe introdotta dalla riforma Fornero!
Smascherato l’inganno (ricordiamo fatto davanti al Parlamento, ovvero al Popolo Italiano, da un Ministro della Repubblica) il tentativo che si sta mettendo in campo è quello di rassicurare la platea di coloro che sono esclusi dalla platea dei 65.000 che in un futuro ipotetico si provvederà a salvaguardarli in un modo “indefinito e misterioso”! Ma vogliamo ricordare che, prima che mobilitati, siamo Cittadini e non sudditi! E in un Paese democratico il rapporto di fiducia e di sicurezza nei patti sociali, espliciti ed impliciti, sottoscritti è la fonte di legittimazione del potere democraticamente espresso!
Nel nostro caso specifico poi gli accordi, che citano esplicitamente il raggiungimento del requisito di maturazione della pensione, esistono realmente e sono stati sottoscritti proprio dal Ministro del Lavoro, come prevede specificamente la Legge 223/91! Giammai senza un tale accordo avremmo volontariamente abbandonato il nostro lavoro e, vogliamo sottolineare con forza, che la nostra individuale accettazione di essere licenziati ha salvato il posto ad un lavoratore più giovane!!! Addirittura per chi è in mobilità lunga una Legge dello Stato, la Legge 296/2006 (finanziaria 2007), prevede esplicitamente l’applicazione della riforma Dini del 1994!
Oramai, e finalmente diremmo, si sente parlare sempre più spesso di illegittimità ed ultimamente qualcuno si è pronunciato in TV addirittura per la incostituzionalità!
L’incontro del 9 maggio u.s. tra la Ministro Fornero ed i Sindacati CGIL CISL UIL non ha fatto altro che ribadire la “cocciutaggine solo contabile” del Ministro del Lavoro oramai incapace di giustificare più la sua azione legislativa ed incapace di dimostrare comprensione per le conseguenze delle sue teorie previdenziali (inutili sono le parole sparse al vento del pentimento diramate ai media: sempre lacrime di coccodrillo riesce a provare!!), spinta solo dalla paranoia dei suoi fantasmi su presunti privilegi di alcuni lavoratori invece di guardare nel suo “steccato” (siamo in grado di dimostrare che, per una carriera piatta come è quella degli ultimi 20 anni per la maggior parte dei lavoratori, già con il sistema retributivo e con le quote/40 anni e con la presunta attesa di vita, i contributi versati da lavoratore ed azienda copre abbondantemente quanto prenderà di pensione nella sua intera vita).
A fronte di tale posizione, ripetiamo oramai indifendibile da qualsiasi punto di vista, apprezziamo la corretta e ferma posizione dei Sindacati uniti che chiedono che vengano per tutti applicate le normative vigenti al momento della sottoscrizione dell’accordo.
Nel tempo, prima ed anche subito dopo detto incontro, tutti i Sindacati, tutti i Partiti Politici (tramite i loro principali esponenti), la quasi totalità dei media, i rappresentanti dell’Industria si trovano oramai uniti nel chiedere la modifica delle norme nel senso da noi auspicato!! Oramai kafkiane risultano le dichiarazioni del Ministro Fornero “Mi prendo tutta l’impopolarità di un provvedimento impopolare” (l’ebbrezza del Potere!!) dimostrando di non saper distinguere l’impopolarità con l’ingiustizia!! Ancora una volta non sa prevedere le conseguenze!! Ancora una volta ci chiediamo e lo poniamo all’attenzione dei Partiti, se questo Ministro sia all’altezza dei suoi compiti!!!
E’ ora il momento che tutti i Partiti risolvano immediatamente tale ingiustizia facendo seguito alle sole parole fin qui espresse e dimostrando che la Politica è una cosa “Alta” e non un mero esercizio contabile, nel pieno consenso che il Popolo gli ha dato con il voto!!! Sarà la vostra coerenza che il Popolo guarderà e valuterà!!
Si chiede a tutte le Istituzioni, in particolare al Capo dello Stato, di farsi parte attiva per sanare l’assurda ed ingiusta situazione!
Non accettiamo la giustificazione della mancanza di risorse poiché non si tratta, come vorrebbe far credere la grancassa della Ministro, di “ulteriore spesa” bensì di “minor risparmio” dalla riforma delle pensioni. Le risorse ci sono nel DDL anticorruzione (70 MLD annui, fonte Corte dei Conti), nel bando per le frequenze televisive (valore di almeno 2 MLD), nella lotta all’evasione fiscale (i numeri vergognosi li conoscono oramai tutti) a cominciare dal possibile accordo simile a quello fatto da Germania e Gran Bretagna con la Svizzera per i patrimoni là nascosti, nella soppressione dell’inutile acquisto di aerei da guerra F-35 (quasi 20 MLD) .. e si potrebbe continuare!!
Non è pensabile aspettare oltre, tantomeno le prossime elezioni, e non è possibile seguire le idee di chi afferma “poi si vedrà” inconsapevole delle conseguenze su decine di migliaia di persone che vivono, e non possono vivere per anni nell’angoscia di ritrovarsi senza reddito e senza pensione per 5-6 anni (tale è la voragine aperta dalla Ministro Fornero!!). Non sappiamo quali sono i numeri reali ma, se sono davvero 140.000 (come ha affermato il Direttore Generale dell’INPS) ed allargando il conto ai familiari coinvolti, stiamo parlando di quasi 600.000 persone: Bologna e Firenze senza reddito!! Se fossero invece addirittura 350.000 stiamo parlando della città di Napoli senza reddito!!
Un disastro sociale immane!!
Siamo Cittadini e vogliamo vivere in un Paese “normale” ed in uno Stato di Diritto!
Ritardi non sono più consentiti!!!
Il presente appello è stato sottoscritto da:
COMITATO MOBILITATI ROMA E NAPOLI
COMITATO MOBILITATI MILANO
COMITATO MOBILITATI LODI
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DOWNLOAD: Appello dei comitati a sindacati partiti e gruppi parlamentari.pdf