INPS, messaggio 13052: le verità inconfessabili

 

La vicenda derogati ieri si è improvvisamente tinta di giallo. L’ istituto previdenziale emette sul proprio sito l’ormai famigerato messaggio 13052  per ritirarlo frettolosamente dopo poco tempo; molti però già avevano scaricato il file, tant’è che oggi il quotidiano “Il Sole 24 Ore” esce appunto con un articolo incentrato proprio su questo messaggio che, ricordo, è per altro possibile scaricare da altro post su questo stesso blog  come anche su diverse pagine Facebook di comitati spontanei di esodati.

Il documento è discretamente voluminoso (15 pagine + 4 allegati) e necessita di uno studio approfondito, che non mancheremo di esercitare nei giorni a venire, ma intanto si possono già trarre alcune considerazioni.

L’ INPS afferma di aver vagliato preventivamente i requisiti di tutti i possibili beneficiari e che quindi il limite prefissato di 65.000 unità è ponderato e coerente alla realtà. Nel messaggio in questione però si afferma che i titolari di assegno straordinario a carico dei fondi di solidarietà dopo il 4/12/11 potrebbero non essere inseriti nelle liste e quindi non essere contattati, sebbene questi abbiano facoltà di rivolgersi all’ istituto per verificare la propria posizione e chiedere l’inserimento nelle liste di salvaguardia. ma ecco cosa dice testualmente il messaggio a tale proposito:

Per i titolari di assegno straordinario da data successiva al 4 dicembre 2011, (cioè per le decorrenze della prestazione dal 1° gennaio  2012 in poi), si evidenzia che i potenziali beneficiari della deroga potrebbero non risultare inseriti nelle liste SICO-SALVAGUARDATI di cui al messaggio n. 12196 del 20/07/2012 (e quindi potrebbero non ricevere la relativa lettera); pertanto qualora gli stessi dovessero richiedere un appuntamento presso la Sede INPS, quest’ultima avrà comunque cura di verificare la posizione assicurativa individuale ed accertare l’eventuale diritto del soggetto interessato per la conseguente segnalazione nell’applicativo MONITORAGGIO 65MILA in corso di predisposizione.

Quanti sono? Non lo sappiamo e, di conseguenza, non possiamo nemmeno sapere se dovremo competere con queste persone per un posto tra i 65.000 o meno. Ma non è finita perché, tra i beneficiari di cui al DM del 1 giugno 2012, lettera a), la compagnia è nel frattempo diventata assai nutrita ed eterogenea come ben evidenzia il messaggio:

Nel computo di detti lavoratori devono essere considerati anche quelli per i quali interventi legislativi successivi hanno esteso l’applicazione della legge n. 223/1991 come:

1) l’articolo 7, comma 7, della legge 19 luglio 1993, n. 236, e successive modificazioni ed integrazioni per i lavoratori licenziati da aziende del commercio con più di 50 dipendenti e fino a 200, da aziende costituite per l’espletamento di attività’ di logistica, che occupino più di 200 dipendenti, o che occupino più di 50 dipendenti fino a 200 (in procedura dsweb codice intervento 013) e per i lavoratori licenziati da agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici, con più di 50 dipendenti e da imprese di vigilanza (in procedura dsweb codice intervento 014);

2) l’art. 1 bis del D.L. n. 249 del 5 ottobre 2004 convertito in legge n. 291 del 3 dicembre 2004 integrato e modificato dell’articolo 2, commi 1 e 2 del D.L. n. 134 del 28 agosto 2008, convertito in legge n. 166 del 27 ottobre 2008 per i lavoratori del trasporto aereo e delle società derivate” (in procedura dsweb codice intervento 562 o 747 );

3) l’articolo 2, comma 37, della legge 22 dicembre 2008, n. 203 per i lavoratori delle società di gestione aeroportuale e delle società da questi derivate (in procedura dsweb codice intervento 561 o 747).Si specifica che i lavoratori beneficiari di indennità di mobilità in deroga non rientrano nel novero dei destinatari della salvaguardia in parola.

e, infine, ripartiti tra le casistiche a), b) e c), si inseriscono anche i cosidetti 10.000 già salvaguardati dalla L. 122/2010.

A questo punto qualche riflessione di fa d’ obbligo: intanto perché appare del tutto incongruo il limite di 65.000, tanto più che questo limite è ulteriormente vincolato al limite degli stanziamenti annui stabiliti dal decreto del dicembre scorso. Ma si rende necessaria qualche riflessione anche a fronte del silenzio tombale della politica e, in special modo, del PD. Soprattutto si rende necessario porsi qualche riflessione nei confronti di un sindacato che, di fronte a questo scempio sociale, decide una apertura straordinaria di uno “sportello amico” per soli tre giorni e solo per chi già sia stato contattato dall’ INPS (ma i problemi maggiori non dovrebbero essere di coloro i quali la comunicazione non l’hanno ricevuta?… o no!??); lo apre per soli tre giorni e te lo fa sapere via email solo al secondo giorno di apertura!!! In compenso ti dice di restare tranquillo, di non preoccuparti, di non muoverti, di aspettare settembre, quando rientreranno dalle ferie. Ma a quale gioco stiamo giocando sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori? Ovviamente si tratta di una domanda retorica perché, quale gioco stiano conducendo governo, partiti e sindacati, ognuno con i suoi specifici obiettivi, è chiaro a chiunque non usi la testa solo per tener separate le orecchie.

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