Scivoli dorati per i militari e salvaguardie col contagocce

NOTA DELLA RETE DEI COMITATI appena spedita a tutti i Parlamentari delle commissioni Difesa, Bilancio,
Affari Costituzionali di Camera e Senato e “per conoscenza” alle Commissioni Lavoro di Camera e Senato

IL PARLAMENTO SI PRONUNCIA FAVOREVOLMENTE SULLO SCANDALOSO SCIVOLO
D’ORO DEI MILITARI VERSO LA PENSIONE MENTRE AGLI ESODATI SI NEGANO
ULTERIORI INTERVENTI DI SALVAGUARDIA NELLA LEGGE Di STABILITA’

 

Apprendiamo dalla stampa la notizia che è allo studio delle Commissioni Difesa del Senato e della Camera una serie di provvedimenti attuativi volti a garantire al personale militare, nell’ottica di una riduzione degli organici, scivoli privilegiati che consentirebbero a lavoratori anche cinquantenni e comunque assai lontani dall’età pensionabile di percorrere i dieci anni che li separano dal passaggio (già agevolato) alla previdenza percependo senza essere in servizio l’85% dello stipendio e addirittura aggiungendo a tale reddito quello eventualmente derivante da prestazione lavorativa svolta nel medesimo periodo (senza che questo rappresenti “cumulo” rispetto al reddito percepito durante il periodo di “scivolo” verso la pensione).

Ai parlamentari che si stanno attivando per dare dignità ed effetto di legge a disposizioni
palesemente inique e socialmente inaccettabili, la Rete dei Comitati degli esodati domanda:

siete consapevoli del fatto che state dando vita ad una ulteriore
e illegittima discriminazione fra cittadini?

Le aziende che ci hanno licenziati, con o senza esodi e piani di mobilità, si sono trovate anch’esse con frequenza nella necessità di ridurre i propri organici o sono fallite a causa della crisi ma questa circostanza non solo non ha indotto il Parlamento a promuovere azioni di pre-pensionamento ma non ha neppure impedito il varo di una vergognosa manovra pensionistica che, con l’intento esclusivo di fare cassa, ha lasciato centinaia di migliaia di lavoratori senza stipendio e senza pensione, producendo un fenomeno (gli “Esodati”) che non ha uguali in altri Paesi e al quale brandelli di salvaguardie distribuite a macchia di leopardo non hanno offerto che soluzioni minimali.

Vi chiediamo quindi, con tutta l’indignazione e la rabbia di cui sono capaci cittadini che hanno contribuito con il proprio lavoro allo sviluppo di questo Paese e al sostegno dei suoi apparati, fra i quali ci sono le Forze Armate, e che ora si trovano nel disagio, di astenervi dall’elaborare e approvare norme discriminatorie e quindi contrarie al principio costituzionale dell’uguaglianza tra i cittadini.

Pensiamo altresì sia giunto il momento che il Parlamento si faccia carico della “risoluzione strutturale” del problema degli “Esodati” così come previsto nel discorso programmatico del Presidente del Consiglio Letta, a partire dall’approvazione nella legge di Stabilità 2014 degli emendamenti contenuti nel documento allegato, la cui urgenza è dettata dalla necessità di assicurare rapidamente la salvaguardia ad alcuni soggetti “esodati” oggi dimenticati o per i quali le norme derogatorie fino ad ora approvate, definite con interventi a macchia di leopardo per le varie categorie di “Esodati”, hanno stretto tali vincoli che li privano ingiustamente del loro sacrosanto diritto.

La Rete dei Comitati di Esodati

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