Brunetta: gli esodati, uno pseudo problema che non esiste

Hanno destato notevole scalpore, e non poca rabbia tra gli esodati, le parole pronunciate domenica 1° settembre dall’ on. Brunetta durante l’intervista condotta dal Dott. Banfi per la rubrica “L’intervista della domenica” alle telecamere di Tgcom24. Scalpore e rabbia che hanno indotto la Rete dei comitati degli esodati ad emettere un comunicato indirizzato all’intervistatore, alla Direzione di Tgcom24, allo stesso on. Brunetta e, per conoscenza, ai presidenti di Camera e Senato, nonchè ad oltre 200 tra giornalisti e testate giornalistiche e televisive; il testo integrale in questione è riportato in calce all’articolo.

Non solo: stamane, da notizie riportate nei blog e poi riprese in un video di “Il Fattoquotidiano”, un gruppo di esodati ha raggiunto la sede romana di Forza Italia per sollecitare una smentita ufficiale da parte del partito quanto da quella dello stesso onorevole, ma le prime reazioni a caldo non sono parse delle più accomodanti e collaborative.

Poco dopo, sempre attraverso notizie trapelate dalle pagine di facebook e sostanzialmente ancora da verificare, apprendiamo però che lo stesso on. Brunetta avrebbe deciso di ricevere, presso la Camera del Deputati, una delegazione di esodati composta da Giuliano Colaci, Daniele Martella e Marianna Loi.

Queste, fino ad ora, le notizie di questo concitato inizio settimana.

E’ però da tempo che sulla vicenda esodati si sono intorbidite alquanto le acque e le esternazioni di questi ultimi giorni, quand’anche attribuibili a semplice disinformazione o agli inconvenienti della presa in diretta, rischiano di indurre nell’opinione pubblica convinzioni del tutto errate e fuorvianti.

E’ essenziale pertanto che tali affermazioni vengano prontamente e pubblicamente smentite, non solo da chi le ha proferite ma, in primis, dai vertici dei partiti stessi e che sia fatta pubblicamente luce sulla realtà dei numeri, che non possono mutare a seconda dell’interlocutore, e soprattutto sia fatta luce in merito ai provvedimenti allo studio nei riguardi di coloro che ancora attendono una soluzione. Soluzione che qui va ribadita, non può che ricalcare quanto già sentenziato dalla Corte Costituzionale a riguardo delle pensioni d’oro, quelle si intoccabili:

le leggi pensionistiche non possono valere retroattivamente.

Singolare è il fatto che, nell’occasione, nessuna posizione ufficiale (ma nemmeno personale) sia scaturita dalle sedi di nessun partito, PD in testa e M5S compreso. In particolare quest’ultimo, della vicenda degli esodati ha sempre mostrato di avere una visione assai confusa e distaccata, al punto da giustificare il timore di quale potrebbe mai essere la sua visione del futuro stato sociale, quello che lui fumosamente propone; un timore che coglie soprattutto quelle che potremmo definire le “generazioni improduttive”: malati cronici, pensionati, disabili e, più in generale, tutte quelle persone che vivono di sussidi pagati anticipatamente e profumatamente con i prelievi contributivi alla fonte. Tutte persone che, per età, cultura e disponibilità economiche, non hanno generalmente grande dimestichezza con internet e che, proprio per questo, più che partecipare ad una aleatoria democrazia diretta, sarebbero essenzialmente interessate ad eleggere un governo efficiente, solidale ed equo; in altre parole: democratico.

E’ altrettanto singolare che, dopo quasi due anni di lotte e manfrine politiche, ad oggi solo 130.130 su 390.000 esodati (unico dato ufficiale pubblicamente noto) siano approdati alla salvaguardia; quella salvaguardia che dovrebbe semplicemente ristabilire il principio costituzionale (ribadito anche da alcune sentenze della Cassazione) della non retroattività delle leggi pensionistiche.

Inquietante invece è apprendere che dei restanti 270.000 (la matematica ancora non è diventata un’opinione) ora, per bocca del min. Giovannini, ne restino soltanto più 30.000 mentre che per l’on Brunetta lo pseudo problema (il gratuito aggettivo non brilla certo per diplomazia) è addirittura inesistente. E gli altri 240.000? Che fine hanno fatto?

Qualcuno, a cominciare dal PD o magari dai sindacati, vorrebbe cortesemente fornire una chiave di lettura di questi numeri così anarcoidi? Non fosse altro che per onestà intellettuale verso chi, penalizzato dalle vecchie reminescenze scolastiche, è ancora convinto che 390.000 – 130.000 restituisca come differenza 260.000 e non 30.000 o addirittura zero.

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